Istat: propensione al risparmio mai così alta dal 2010
Nel secondo trimestre del 2016 la propensione al risparmio degli italiani è balzata al record dal primo trimestre del 2010, ovvero in ben sei anni. E’ quanto riporta l’Istat, precisando che il dato è stato pari al 9,6%, in crescita di 0,9 punti percentuali su base trimestrale e di 1,4 punti percentuali su base annua. Da segnalare che la propensione al risparmio delle famiglie è calcolata attraverso il rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile. L’indicatore mette in evidenza come gli italiani siano frenati nelle spese per consumi, preferendo mettere i soldi da parte.
L’Istat spiega che il rialzo congiunturale della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente “deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici significativamente più sostenuta rispetto a quella dei consumi finali” (1,3% e 0,2% rispettivamente).
L’Istat ha reso noto oggi anche che la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,9%, è aumentata di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti rispetto allo stesso trimestre del 2015.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie (rapporto tra investimenti fissi lordi e valore aggiunto a prezzi base) è stato pari al 19,2%, invariato rispetto al trimestre precedente e inferiore di 0,2 punti percentuali su base annua.
Gli investimenti fissi lordi delle società non finanziarie hanno segnato una flessione dello 0,1% in termini congiunturali mentre sono cresciuti del 2,5% in termini tendenziali.
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