Istat: sale fiducia consumatori a marzo, cala quelle delle imprese
ROMA (WSI) – Sale a marzo in misura lieve la fiducia dei consumatori, mentre scende quella delle imprese. Secondo l’Istat, l’indice del clima di fiducia espresso, in base 2010=100, aumenta per i consumatori passando da 114,5 a 115 rispetto al mese di febbraio. L’indice del clima di fiducia per le imprese invece, diminuisce da 103,2 100,1. Aumentano le stime riferite alle componenti economiche, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori, mentre registra una leggera flessione la componente personale passando da 105,8 a 195,7.
In miglioramento i giudizi e le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese che passa da -37 a -34 e da 4 a 5. Scendono i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi elea tese nei prossimi, rispettivamente a -36 da -26 e a -30 da -20.
Per le imprese, sale la fiducia lievemente nel settore manifatturiero, dove passa da 102,0 a 102,2 e cala invece nei servizi (a 103,2 da 106,5), nelle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e nel commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8). Migliorano i giudizi sugli ordini (a -13 da -14) e rimangono stabili le attese sulla produzione (a 9). Passano da 4 a 3 invece i giudizi sulle scorte. Peggiorano nelle costruzioni o i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -37 da -35), mentre restano stabili le attese sull’occupazione (a -7).
Nel settore dei servizi calano invece i giudizi e le attese sugli ordini (a -1 da 7 e a 2 da 7, i rispettivi saldi), mentre migliorano le attese sull’andamento dell’economia italiana (a 7 da 5). In peggioramento nel commercio al dettaglio il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 5 da 13), in aumento quello relativo alle attese sulle vendite future (a 28 da 19). Infine sono giudicate in accumulo le scorte di magazzino (a 11 da 4).
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Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
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Il Volvo Group ha registrato un calo del 29% dell’utile netto nel terzo trimestre a causa di un rallentamento nei settori del trasporto merci e delle costruzioni in Europa. Le vendite sono diminuite del 12%, con una contrazione del mercato degli autocarri in Europa, Nord America e Asia, ad eccezione della Cina. Il CEO Martin Lundstedt esprime incertezza sugli sviluppi macroeconomici a breve termine.