Italia: allarme liquidità per le imprese Pmi
ROMA (WSI) – E’ allarme liquidità per le imprese italiane che secondo i dati più aggiornati della Commissione europea circa una su tre non ottiene il finanziamento richiesto.
A ciò si aggiunge anche il ritardo con cui le stesse Pmi pagano, ossia 52 giorni contro i 37 della media europea in base all’ultimo rapporto di Intrum Justitia. Sulla base di questi numeri si fa più forte il ricorso delle stesse Pmi a canali alternativi quali il factoring e le piattaforme online di invoice trading, cioè di compravendita di fatture.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.