Italia-Cina, meno accordi ma più transazioni nel 2019
Il 2019 è stato per l’Italia e la Cina un anno in cui il numero di accordi di M&A si è drasticamente ridotto rispetto al 2018: solo 5 deal attuati, il 50% di meno rispetto al 2018, di cui 2 finalizzati da Seta Capital.
Sono i dati di Seta Capital, boutique specializzata in servizi di consulenza cross border tra l’Italia e la Cina in relazione ad operazioni di finanza straordinaria e internazionalizzazione, ha fatto il punto dell’anno 2019 per valutare il livello di relazione che intercorre tra le due nazioni.
“Quest’anno siamo stati advisor di 2 deal su 5 totali su operazioni che hanno superato i 50 milioni di euro. Notiamo dunque, rispetto al 2018, un minore numero di deal effettuati ma un aumento significativo di capitali impiegati, quasi il doppio dell’anno precedente.” spiega Tommaso Lazzari, co-founder di Seta Capital.
I motivi della diminuzione di deal finalizzati
La ragione della diminuzione di deal finalizzati tra Italia e Cina è data da condizioni macroeconomiche che hanno coinvolto la Cina limitando la sua possibilità di fare affari con il resto del mondo.
I tre fattori che più hanno incentivato questa situazione sono la guerra commerciale con gli USA e dunque un inasprimento dei dazi, un brusco rallentamento delle vendite del settore automotive e le policy di controllo dei capitali in uscita dalla Cina che si fanno sempre più stringenti e limitanti per quelle società che vorrebbero attuare operazioni di M&A.
L’Italia, rispetto agli altri paesi europei come la Germania e la Francia, vive una situazione di estremo svantaggio visto che le società italiane tendono ad essere più piccole e dunque considerate meno solide dagli investitori stranieri che finiscono per scegliere altre nazioni con cui fare attività di M&A.
“Poiché abbiamo osservato che le attività di M&A sono fortemente legate ai fatturati del settore e ci si aspetta una flessione del mercato automotive per il 2020, i deal che ci aspettiamo nel prossimo anno sono nel settore medico-farmaceutico e nella cosmetica. Il settore dei macchinari per la produzione è un settore che ci aspettiamo stabile mentre in lieve crescita il settore dei generi di consumo anche se storicamente ha sempre avuto un ruolo marginale nel cross-border M&A tra l’Italia e la Cina.” conclude Tommaso Lazzari.
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