Italia, Fitch alza stime Pil ma resta “peggior performance tra i big Ue”
L’agenzia di rating Fitch ha rivisto al rialzo dello 0,2% le stime sul Pil italiano, tuttavia la nostra resta la “peggior performance economica tra i big Ue“. L’anno prossimo la crescita è vista del +1,3% anziché del +1,1% stimato in precedenza.
L’agenzia mantiene al tasso di +0,7% le previsioni per il 2015 e a +1,5% quelle per il 2017. L’economia si avvia a chiudere “il suo primo anno intero di crescita dal 2011”, ma nonostante la revisione, nota Fitch, quella di Roma “continua ad essere la performance più debole tra i maggiori Paesi dell’area euro“.
L’Italia – si legge nel rapporto – “dovrebbe beneficiare in modo crescente dall’effetto combinato della riforma del mercato del lavoro, dall’allentamento delle condizioni monetarie, dal miglioramento della domanda estera, dall’indebolimento dell’euro e dal calo dei prezzi del petrolio”.
Nel suo Global Economic Outlook trimestrale, Fitch prevede per la zona euro una crescita dell’1,7% sia nel 2016 sia nel 2017 (dopo +1,5% nel 2015). Per la Germania le previsioni puntano a +1,9% su entrambi gli anni e per la Francia a +1,5%. Per la Spagna le attese sono di +2,5% nel 2016, dopo +3,1% quest’anno e +2,2% nel 2017.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.