Italia: inflazione rivista al rialzo all’1,9% a luglio, trainata ancora dall’energia. Codacons e Unc: stangata per famiglie
A luglio l’inflazione italiana si conferma ancora in crescita trainata soprattutto dall’aumento dei prezzi dell’energia. Secondo i dati definitivi diffusi dall’Istat, nel mese di luglio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha mostrato un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’1,9% su base annua (dal +1,3% del mese precedente). Si tratta di una revisione verso l’alto visto che la stima preliminare era pari +1,8 per cento.
L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei beni energetici (da +14,1% di giugno a +18,6%) e in particolare di quelli della componente regolamentata che registrano a luglio un’impennata della crescita (da +16,9% a +34,2%), mentre i prezzi della componente non regolamentata rallentano (da +12,8% a +11,2%). Contribuiscono all’accelerazione dell’inflazione, ma in misura minore, i prezzi degli alimentari lavorati (che invertono la tendenza da -0,4% a +0,2%), quelli degli alimentari non lavorati (che riducono la flessione da -1,1% a -0,2%), i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (la cui crescita passa da +1,0% a +1,3%) e la minore flessione di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da -1,4% a -0,2%).
Quanto alla cosiddetta “inflazione di fondo“, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici hanno accelerato rispettivamente a +0,6% e a +0,4% (entrambe da +0,3% di giugno). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,6% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
“La forte accelerazione dell’inflazione a luglio è di nuovo dovuta ai prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, che registrano così la crescita più alta dal 1996, ossia da quando è disponibile la serie storica degli indici dei prezzi al consumo di questo aggregato (il valore più alto fu pari +16,2% a dicembre 2008)”, commenta l’Istat segnalando che seppur in misura contenuta, una maggiore vivacità dell’inflazione si manifesta però anche in altri comparti merceologici, determinando così una ripresa dell’inflazione di fondo che rimane comunque meno di un terzo di quella generale.
Codacons e Unc: stangata per le famiglie
Una maxi-stangata da +584 euro annui per la famiglia “tipo”. Questo il calcolo del Codacons sugli effetti dell’inflazione che a luglio secondo l’Istat si impenna al +1,9%. “Brutte notizie per i consumatori italiani, con i prezzi al dettaglio che subiscono un fortissimo rialzo a luglio – afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi –. A trainare l’escalation dei prezzi è il caro-benzina, che ha portato a luglio all’aumento delle tariffe di luce e gas e a rincari generalizzati per il comparto dei trasporti (+5,2% su base annua), al punto che solo per gli spostamenti una famiglia con due figli è costretta a spendere oggi +281 euro all’anno”.
A fare i calcoli anche l’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “Nel complesso, l’inflazione a +1,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 691 euro su base annua, 338 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 281 euro per i Trasporti. Per una coppia con 1 figlio, la maggior spesa annua è pari a 656 euro, 339 per l’abitazione, 245 per i trasporti, per una famiglia media il rialzo complessivo è di 559 euro, 318 per l’abitazione e 180 per i trasporti”, afferma il presidente Massimiliano Dona.
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