Italia punta alla Difesa: torna in auge fusione Leonardo e Fincantieri
Si torna a parlare di possibile fusione tra Leonardo e Fincantieri. Lorenzo Mariani (ex Leonardo) potrebbe essere il nuovo CEO del gruppo cantieristico navale. A renderlo noto La Stampa.
Mariani a capo di Fincantieri: e Leonardo?
Mariani è attuale executive director di MBDA (consorzio tra Leonardo, BAE Systems e Airbus che costruisce sistemi missilistici e tecnologie per la difesa) e con una lunga esperienza in Leonardo (managing director della divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale). Come riporta Equita, la scelta di Mariani, proprio per la sua esperienza nell’ex Finmeccanica, potrebbe facilitare l’integrazione tra Fincantieri e Leonardo. Giuseppe Bono rimarrebbe il favorito per la carica di presidente data la sua profonda conoscenza di Fincantieri. La decisione definitiva di Cassa Depositi e Prestiti, primo azionista di Fincantieri con circa il 71% del capitale, verrà presa entro domani quando verrà presentata la lista.
“Non riteniamo che questa scelta possa rappresentare una decisione presa sulla fusione” sottolineano gli analisti di Equita secondo cui ipotesi del genere tornano a cicli regolari come ad esempio nel 2019 per cui varie fonti di stampa dicevano che il Governo stava pensando ad una fusione Leonardo-Fincantieri.
Quali sono le principali difficoltà operative? La gestione dei business civili in primis dicono gli esperti secondo cui “nell’attuale contesto geopolitico riteniamo che la creazione di un unico polo nazionale della difesa (con ramificazioni nel civile) con dimensioni tali da colmare almeno in parte il gap rispetto ai principali concorrenti possa essere rispolverato. Resterebbero però da chiarire le modalità e i tempi di realizzazione” concludono sottolineando che con una semplice fusione ai prezzi attuali la quota di controllo dello Stato andrebbe intorno al 36%.
Leonardo accelera in Borsa
Senza dubbio la notizia mette il turbo al titolo Leonardo che a Piazza Affari al momento segna +2,06% a 10,19 euro. Ser per Equita il titolo è BUY, per l’analista di Morgan Stanley, Andrew Humphrey, i nomi della difesa “dovrebbero rimanere sostenuti finchè una de-escalation in Ucraina sembra remota” ma promuove Leonardo ad overweight con target price a 11,8 euro sulle prospettive della società nel settore della difesa in scia proprio alla guerra in Ucraina.
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.