JP Morgan vede crescita Italia quasi dimezzarsi a causa shock energetico
Sono Italia e Spagna i due paesi europei che soffriranno maggiori ricadute economiche a causa dello shock energetico scatenato dalla guerra in Ucraina. Ad affermarlo è JPMorgan che ha tagliato in maniera netta le sue previsioni per il 2022 per la crescita economica dell’Italia, portandole al 2,5% dal 4,8%. La stima sul PIL della Spagna passa invece da +6% a +4,2%. “Le nostre revisioni all’Italia e alla Spagna sono state più profonde rispetto alle altre grandi economie dell’area dell’euro, riflettendo uno shock energetico e inflazionistico relativamente più ampio”, spiega JPM che calcola come i costi energetici più elevati si sommino a uno shock di reddito di quasi il 2,5% del PIL dei due paesi.
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Nel terzo trimestre del 2024, il prodotto interno lordo (PIL) della Spagna ha registrato un incremento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, con una crescita annua del 3,3%. La domanda interna ed estera hanno contribuito significativamente a questi risultati.
Dopo sei giornate di calo, la Borsa di Tokyo segna un rimbalzo con il Nikkei in aumento dell’1,19%. Gli investitori sono stati incoraggiati dall’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti che ha superato le aspettative, influenzando positivamente Wall Street. Inoltre, si attende un importante accordo tra Nissan e Honda.
A novembre 2024 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale dell’Italia con i paesi extra Ue27, un forte incremento congiunturale per entrambi i flussi, lievemente più ampio per le esportazioni (+5,6%) rispetto alle importazioni (+5,3%). L’aumento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni intermedi (-0,6%), ed è dovuto soprattutto […]
In Spagna i dati definitivi del Pil del terzo trimestre indicano su base trimestrale un aumento dello 0,8%, rispetto al +0,8% indicato nella stima preliminare e atteso dal consensus. Nel 2° trimestre si era registrata una variazione pari a +0,8%. Su base annuale, il Pil ha riportato un incremento del 3,3% (consensus +3,4%), in ribasso […]