La corsa dell’oro non e’ finita: quotazioni a $10 mila all’oncia
NEW YORK (WSI) – La corsa dell’oro, vista in questi primi mesi del 2016, e’ tutt’altro che vicina al capolinea. Lo ha detto Jim Richards, esperto americano di materie prime, in un’intervista alla Cnbc, specificando che, vista del prossimo terremoto finanziario, atteso per il 2018, le quotazioni del metallo prezioso potrebbero impennarsi fino a raggiungere 10 mila dollari per oncia contro i 1.278 della chiusura di venerdì.
Nel corso dell’intervista, Richards ha spiegato che, alla luce della ciclicita’ decennale dei terremoti finanziari, non e’ da escludere un nuova crisi nel 2018, dopo quella delle banche del 2008. Questa volta responsabile del nuovo sisma finanziario, sarà il governo Usa.
Breaking news
Le borse americane iniziano la giornata in ribasso a causa di dati macroeconomici deludenti e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le aspettative, mentre l’attenzione si sposta sulle scorte di greggio e gas.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.