Fed: nessun segnale sul tapering, anticipate le tempistiche sul rialzo dei tassi
La Fed ha apportato solo minime variazioni alla sua dichiarazione, al termine del meeting del 15-16 giugno, ma ha innalzato le aspettative sull’inflazione e ha anticipato le tempistiche attese sul rialzo dei tassi (i primi due sono previsti nel 2023, anziché a partire dal 2024). Nessun riferimento, invece, al tapering.
Nel comunicato del Fomc sono cambiate solo le descrizioni sulla situazione pandemica, con un aperto riferimento al progresso nelle vaccinazioni. Restano le medesime tutte le indicazioni di policy, anche se il Fomc ha riconosciuto che ormai il tasso d’inflazione non viaggia più al di sotto del target di lungo termine al 2%. Fatto di per sé poco rilevante, dal momento che tutta la parte successiva resta la stessa: “Il Comitato prevede di mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria” fintantoché “l’inflazione sarà in media del 2% nel tempo e le aspettative di inflazione a lungo termine rimarranno ben ancorate al 2%”.
Sotto il profilo tecnico sono state apportate modifiche ai tassi sulle riserve detenute dalle banche presso la fed (Ioer) da 0,10 a 0,15% e mentre tasso Repo è passato dallo 0% allo 0,05%. Si tratta di tassi che solitamente fissano una base minima per le operazioni a breve termine.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.