Hermes: la Fed taglia i tassi, fine della sua indipendenza?
Il ricorso della Fed questo pomeriggio a un taglio dei tassi di “emergenza” dello 0,5% per affrontare la diffusione del coronavirus non sorprende più di tanto, ma il tempismo sì.
Secondo Silvia Dall’Angelo, Senior Economist di Federated Hermes “la reazione sembra precipitosa, dato che in questa fase non c’è chiarezza sull’impatto del coronavirus sulle prospettive degli Stati Uniti in termini di inflazione e mercato del lavoro. Inoltre, da una prospettiva globale, se da un lato una politica monetaria accomodante può compensare il recente inasprimento delle condizioni finanziarie dovuto al sell-off di settimana scorsa, dall’altro non rappresenta una risposta efficace allo shock subito sul fronte dell’offerta generato dal coronavirus.
Non è nemmeno chiaro se l’allentamento monetario possa contenere il panico legato alla diffusione del virus – al contrario, una mossa così energica potrebbe lasciar intendere che il panico abbia raggiunto le stanze dei bottoni della Banca centrale statunitense”.
“È importante notare – prosegue Dall’Angelo – come la mossa aggressiva della Fed getti un’ombra sulla sua amata indipendenza, in quanto dà l’impressione abbia ceduto alle pressioni dei mercati finanziari (sempre in cerca di ulteriore sostegno monetario) e della politica (in vista delle presidenziali americane di quest’anno).
In generale, è un po’ scoraggiante che la politica monetaria sia ancora l’unico strumento a disposizione e che lo spirito dei mercati e dei politici non sia cambiato dopo la crisi finanziaria globale. Altre importanti Banche centrali sono ora pronte a seguire le orme della Fed”.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.