Lactalis chiude il 2022 con forte crescita, ma l’inflazione erode la redditività
Il gigante francese del latte, Lactalis, dopo aver acquisito l’italiana Parmalat, ha concluso il 2022 con un incremento del fatturato del 28,4%, raggiungendo i 28,3 miliardi di euro. Tuttavia, l’utile netto ha risentito degli effetti dell’inflazione, registrando una diminuzione del 14% a 384 milioni di euro.
Al termine del 2022, il debito netto di Lactalis è pari a 6,45 miliardi di euro. Il gruppo vanta 270 stabilimenti produttivi distribuiti in 51 paesi e dà lavoro a 85.000 persone. I prodotti Lactalis sono presenti sul mercato in 150 paesi, confermando la sua posizione di leader mondiale nel settore lattiero-caseario.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.
