“Le startup italiane impiegano più di 23.000 persone”
“Oggi bisogna investire in capitale di rischio” per permettere la crescita delle startup, “solo da lì si può passare alla crescita vera”; questa la visione di, Marco Gay, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. In un’intervista rilasciata a La Stampa Gay ha precisato che “la percentuale di fiscalizzazione per gli investimenti in capitale di rischio è troppo bassa: solo il 19 per cento per le aziende e il 27 per cento per le startup con scopo sociale. In Spagna sono al 45 per cento, a Londra arrivano fino all’85 per cento. Siamo ancora indietro”.
L’Italia, ciononostante è una delle realtà più attive sul fronte delle startup innovative, che “sono circa 5500 e danno lavoro a più di 23 mila addetti. Secondo i dati Censis del 2015, l’Italia è leader europeo nella propensione a fare impresa per gli under 35. Siamo davanti a Germania, Inghilterra, Francia. Per una volta che abbiamo un primato positivo, anzi ottimo, dobbiamo stimolarlo”, afferma il presidente.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.