Lira turca, nuovo minimo storico dopo la “cacciata” di 10 ambasciatori
La lira turca è scesa ad un nuovo minimo storico questo lunedì, 25 ottobre, in seguito alla preannunciata espulsione di dieci ambasciatori definiti come “persona non grata” da parte del presidente Recep Tayyip Erdogan. Nel gruppo è incluso anche l’ambasciatore statunitense, che insieme agli altri nove diplomatici aveva chiesto il rilascio dalla prigionia del filantropo turco Osman Kavala. Al momento la lira turca cede il 2,26% sul dollaro a 9,56015 (0re 18 e 15 circa italiane).
La lira turca aveva già toccato un minimo storico la settimana scorsa, in seguito al taglio dei tassi operato dalla banca centrale in un contesto di inflazione in aumento – una mossa tecnicamente controproducente, dettata con ogni evidenza dall’avversione del presidente Ergogan alle politiche monetarie restrittive. Da inizio anno la moneta nazionale ha ceduto il 24% del suo valore sul dollaro.
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Le borse americane iniziano la giornata in ribasso a causa di dati macroeconomici deludenti e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le aspettative, mentre l’attenzione si sposta sulle scorte di greggio e gas.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.