Lo yuan tiene dopo il sell-off grazie all’intervento della Pboc
Lo yuan cinese sta resistendo sul dollaro quest’oggi dopo che, secondo alcune voci raccolte da Reuters, la banca centrale della Cina è intervenuta a sostegno del cambio.
“È abbastanza ovvio che la banca centrale sia intervenuta nel mercato attraverso grosse banche e fondi cinesi in mattinata e il che il trading era molto attivo”, ha dichiarato un trader di una banca cinese a Shanghai. Nel sell-off di ieri lo yuan si è sensibilmente indebolito chiudendo a 6,533 per dollaro, ma stamattina la moneta cinese ha ripreso quota ed è attualmente scambiata a 6,521.
Le cose vanno diversamente nel mercato valutario offshore dello yuan, un mercato in cui la banca centrale è assai meno zelante e nel quale lo yuan ha toccato le 6,644 unità per dollaro.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.