Lse approva fusione con Deutsche Boerse col 99,89% dei voti
Come da attese, gli azionisti della London Stock Exchange (Lse) si sono espressi in larghissima maggioranza a favore del deal che condurrà alla fusione con la Deutsche Boerse, nonostante il voto britannico sulla Brexit. “Che sia il Regno Unito un semplice Paese europeo oppure un membro dell’Ue, la fusione creeà un’industria competitiva su scala globale”, comunica una dichiarazione del Lse al termine dell’incontro con gli azionisti. Meno assicurato sarà il voto degli azionisti della Deutsche Boerse, che potranno esprimersi entro il 12 luglio.
“Le autorità di vigilanza tedesche sono poco favorevoli all’idea che la base delle operazioni sarà situata a Londra e, dato che questo affare è sempre stato legato soprattutto, alle compensazioni e alle redditizie operazioni su derivati denominati in euro, questo deal potrebbe ritrovarsi suscettibile a ulteriori richiami sulla regolamentazione nei mesi e settimane a venire”, dice a Cnbc Michael Hewson, capo analista dei mercati presso Cmc Markets.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.
La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.