Lusso: Gucci regina del web, parimerito con Burberry
È Gucci la regina incontrastata del web nel settore del lusso. Lo afferma la sesta edizione della “DigitalCompetitive Map” di Contactlab e Exane Bnp Paribas, che ha analizzato il livello di competitività digitale e cross canale di 34 marchi di moda e lusso a livello globale.
Il brand della galassia Kering, che nel 2017 ha raggiunto un giro d’affari record a 6,2 miliardi di euro di ricavi, ha accelerato sul fronte web passando dal terzo posto dello scorso anno al primo, a parimerito con Burberry, etichetta britannica che per anni ha vantato la leadership indiscussa
Ma nella top 5 della classifica generale figurano altre italiane: Valentino, che dal quattordicesimo posto nel 2017 sale al terzo seguita da Louis Vuitton, e Fendi al quindicesimo posto prima di Cartier.
Tra i brand del lusso made in Italy: Ermenegildo Zegna è salito dalla quattordicesima posizione alla settima; Bottega Veneta è passata dal ventunesimo al nono posto e, per chiudere la top 10, Bulgari ha scalato la classifica dal 24esimo al decimo posto.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.