M5S, Grillo: “mai vista tanta violenza”. Taverna sbraita ma per Il Giornale è “gola profonda”
“Non ho mai visto tanta violenza fisica e privata”. Sono le parole che Beppe Grillo ha proferito a quei pochi giornalisti che sono riusciti ad avvicinarlo, mentre ha lasciato l’albergo romano da una uscita secondaria. E’ quanto riporta l’Ansa. Il leader del M5S ha lasciato l’hotel Forum a Roma a bordo di un pullmino nero con i vetri oscurati.
Prima, era arrivata la notizia delle dimissioni dei componenti del mini direttorio romano Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. L’annuncio direttamente sul blog: A Roma “la macchina amministrativa è partita ed è giusto che ora proceda spedita. Per questo, riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario”. I tre hanno assicurato che “non faremo mai mancare il nostro sostegno e il nostro contributo” all’amministrazione capitolina.
Detto questo, Taverna oggi si è sfogata con un post su Facebook:
“Non riuscirete a metterci gli uni contro gli altri e chi oggi sta facendo certe insinuazioni definendosi uno del 5 stelle può trovare altra collocazione. Ho già provveduto a far smentita pubblica a chi si è permesso di dire che sono stata io a passare mail ed sms alla stampa e sono pronta a querelare chiunque lo affermi nuovamente! Chiaro??? Il Movimento 5 stelle è la mia vita e per quello che è in mio potere lotterò fino alla fine per veder realizzato quel sogno”.
Ma in un articolo Il Giornale la sconfessa, chiamandola “gola profonda”.
“Forse più di altri la senatrice s’è battuta per tenere a galla la barca grillina. La Taverna è famosa in Parlamento per le sue arringhe infuocate, gli interventi energici e le tante polemiche scatenate. E a Roma, più che a livello nazionale, ha un peso importante. Per questo le sue dimissioni fanno rumore. Le vicende delle ultime ore dimostrano che ormai il Movimento Cinque Stelle è ormai spaccato in correnti come nemmeno la Dc dei tempi d’oro. Da una parte Di Maio e i suoi fedelissimi: la Raggi, Danilo Toninelli e Alfonso Bonafede. Dall’altra i cosiddetti “ortodossi”: Roberta Lombardi (anche lei fuggita dal mini-direttorio in contrapposizione alla Raggi), Nicola Morra e – appunto – Paola Taverna. Lo scioglimento del mini-direttorio sembra una sorta di resa dei conti. La Raggi, infatti, per ottenere di nuovo l’appoggio dei vertici del Movimento, ha dovuto accettare il ricollocamento del fedelissimo Raffaele Marra (vicecapo di Gabinetto) e dovrà ripensare sulla nomina della Muraro. Potrebbe allora aver chiesto la “testa” della Taverna, aiutata dall’appoggio di Di Maio che non deve aver preso bene la fuga di notizie di cui la senatrice rimane comunque la prima indiziata”.
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