Made in Italy, le nostre aziende svendute all’estero: operazioni per 17 miliardi
Le aziende italiane sono state comprate dalle concorrenti straniere a un ritmo record negli ultimi tempi. In cinque anni le operazioni di fusione e acquisizione (M&A) che hanno coinvolto aziende del Made in Italy sono cresciute del 30%.
Le più comuni operazioni di acquisto hanno visto una rivale acquistare un’impresa italiana. Il valore di queste operazioni è balzato da 5 a 17 miliardi dal 2011. Se si tiene conto delle dieci compravendite più importanti, solo in tre casi su 10 una delle aziende italiane era presente come acquirente.
Negli altri casi era l’obiettivo dell’operazione di acquisto, come nel caso di Pirelli: nell’operazione più grande di tutte, la cinese China National Chemical ha acquistato il gruppo di pneumatici per 7,1 miliardi di euro.
Breaking news
Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.