Manovra: rispunta la web tax
ROMA (WSI) – Ritorna la web tax in due proposte firmate dal Pd e da Pastorino e Civati che chiedono l’obbligo di partita Iva italiana per chi vende servizi online in Italia, così anche per gli spazi pubblicitari, che vanno acquistati attraverso soggetti titolari di partita Iva italiana. Come precisa il viceministro Enrico Morando:
“A mio giudizio questa imposta va introdotta, ma bisogna organizzarla in modo tale che non costituisca un‘iniziativa unilaterale che sia ragione di penalizzazione (…) non è per non parlarne adesso, sappiamo che questo è un tema che dobbiamo affrontare ma non siamo perfettamente pronti nella definizione di un concerto (…) approfondiremo il tema daremo evidenza delle iniziative italiane per introdurre questa forma di imposta a livello europeo”.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.