Materie prime nuovamente in difficoltà allarme Cina
Le materie prime tornano a cedere terreno sui mercati finanziari. Complice la paura di una frenata della domanda in Cina e un raffreddamento del mercato immobiliare, rame, gas naturale, argento e nickel sono tra le commodities più colpite dalle vendite nell’ultimo mese. L’indice Bloomberg Commodities ha perso il 4,2% nell’ultimo mese e ora le materie prime si apprestano a chiudere il sesto anno su sette in rosso.
Resta da capire se i cali sono un ripiegamento fisiologico dopo la corsa vista precedentemente o se invece sono l’allarme di un’economia mondiale in rallentamento. Le prospettive di una crescita più fiacca della Cina, la seconda potenza economica al mondo, non aiutano. Gli analisti interpellati da Bloomberg temono che le misure di stretta al credito e quelle anti inquinamento finiranno per abbattere gli investimenti nelle materie prime nel 2018.
Breaking news
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.
Samsung Electronics ha svelato un piano di riacquisto di azioni pari a 10.000 miliardi di won, con l’obiettivo di incrementare il valore per gli azionisti, da completare entro il 2025.
Lenovo Group ha registrato un aumento dei ricavi del 24% nel secondo trimestre dell’esercizio 2024-25, raggiungendo 17,9 miliardi di dollari. Il consiglio di amministrazione ha annunciato un acconto sui dividendi di 8,5 centesimi per azione. Il CEO, Yuanqing Yang, esprime fiducia nella crescita futura grazie all’innovazione nell’intelligenza artificiale ibrida.