Mattarella bis: S&P, rielezione dovrebbe sostenere continuità politica
L’elezione di Sergio Mattarella a un secondo mandato consentirà al governo di Mario Draghi di concentrarsi sulla realizzazione di un secondo ciclo di riforme nell’ambito dell’impegno dell’Italia previsto dal Piano di ripresa nazionale. Questo il commento degli analisti di S&P dopo la rielezione di Mattarella, ricordando che nell’ambito del programma Next Generation EU, l’Italia dovrebbe ricevere 191,5 miliardi di euro (poco meno del 12% del Pil) di sovvenzioni e prestiti entro il 2026.
S&P ha poi snocciolato qualche numero sull’Italia. In particolare, gli esperti dell’agenzia di rating si attendono che registrerà un deficit pubblico di circa il 5,8% del Pil nel 2022 contro l’8,8% nel 2021, grazie all’eliminazione da parte delle autorità delle spese straordinarie legate alla Covid-19 e alla continua ripresa delle entrate.
Secondo le stime dell’agenzia di rating, la ripresa dovrebbe portare quest’anno a un leggero calo del debito pubblico netto italiano in rapporto al Pil, che si attesterà al 141,8%, rispetto a un picco del 145,4%. “Tuttavia, una crescita inferiore o un ritmo più lento del riequilibrio fiscale rimangono rischi per la sostenibilità del debito”, aggiungono gli esperti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.