Mediolanum, raccolta netta tocca 268 milioni in luglio
Nel mese di luglio Banca Mediolanum ha registrato una raccolta netta totale di gruppo pari a 268 milioni di euro (292 milioni in giugno). Un risultato che spinge il saldo da inizio anno a 2,3 miliardi. In particolare, la raccolta netta in risparmio gestito è pari a 302 milioni e si attesta a 1,7 miliardi dall’inizio del 2019.
L’ad del gruppo, Massimo Doris, ha sottolineato che i risultati assumono ancora più significato in un mese in cui anche altre iniziative strategiche hanno riscosso un grande successo.
‘Mi riferisco alla quotazione di Iervolino Entertainment, seconda ipo di Banca Mediolanum in qualita’ di nomad e Financial Advisor – ha spiecificato Doris – Crescono inoltre i premi assicurativi delle polizze protezione e i crediti alla clientela, con l’erogazione dei mutui che nel solo mese di luglio raggiunge per la prima volta la cifra record di 173 milioni di euro, il 58% in piu’ della media mensile del primo semestre 2019′. Il numero uno di banca Mediolanum ha concluso: ‘Mi aspetto che dopo la pausa estiva i volumi proseguano ed accelerino come di consueto nella seconda parte dell’anno’.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.