Mef: entrate fiscali in calo del 6,2% nei primi 10 mesi dell’anno
Nel periodo gennaio-ottobre 2020 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 337.368 milioni di euro, in calo del 6,2% a 22.462 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“La variazione negativa riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e, in particolare, quelle che hanno sospeso o hanno ridotto i versamenti di alcuni tributi per specifiche categorie di contribuenti”, ha precisato il ministero dell’Economia, che ha diffuso i dati.
Nel solo mese di ottobre le entrate tributarie hanno registrato una variazione negativa di 1.135 milioni di euro (-3,2%) determinata dalle imposte dirette che hanno evidenziato un andamento negativo di 779 milioni di euro (-4,2%) per effetto dei versamenti di Irpef e Ires derivanti dall’autotassazione, mentre le imposte indirette segnano una diminuzione di 356 milioni di euro (-2,2%).
Breaking news
Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.