Mercati: analisti italiani più ottimisti sull’azionario, bond perdono consensi
Gli analisti italiani continuano ad avere fiducia nei confronti della componente azionaria dei mercati, con particolare interesse rivolo alla Borsa giapponese per la quale le stime passano da leggermente positiva a positiva. Parziale, invece, è il giudizio nei confronti dei mercati Usa a fronte di un preoccupante protezionismo della nuova amministrazione a guida Trump. Sono le conclusioni principali della prima edizione del 2017 del Panel Strategist, l’analisi trimestrale realizzata da AIAF, l’Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, gli strategist italiani appaiono più diffidenti nei confronti dei governativi dell’Eurozona (per i quali il giudizio passa da neutrale a negativo), dei corporate europei (per i quali si passa da un giudizio positivo a neutrale) e dei mercati emergenti, dove però il parere passa da positivo a solo leggermente positivo. Migliora, invece, il sentiment nei confronti del mercato monetario che passa da leggermente negativo a neutrale e sul petrolio (da neutrale a positivo), segno dei concreti risvolti derivanti dall’accordo tra i paesi produttori (Opec e non) per limitare la produzione globale e ribilanciare il mercato.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.