Mercati, banche e dollaro in calo: crescono dubbi sulla riforma fiscale Usa
Sui mercati finanziari il dollaro americano e i titoli del settore bancario continuano a essere messi sotto pressione per via dei crescenti dubbi sulla capacità del governo di fare approvare al Congresso Usa il disegno di legge di riforma fiscale pro crescita e pro aziende voluto da Donald Trump così come è stato presentato dai Repubblicani alla Camera. L’andamento del mercato obbligazionario e i tassi bassi, intanto, continuano a compromettere la redditività delle banche e alimentano i timori sulla longevità della ripresa economica negli Stati Uniti.
Le banche sono il settore peggiore negli scambi europei. I cali ricalcano la performance delle banche vista nella notte in Usa. Sul Forex il dollaro scambia in ribasso rispetto a un paniere di valute principali. Secondo le ultime indiscrezioni stampa l’implementazione di uno dei pilastri del piano di taglio alle tasse potrebbe essere rimandata. Interpellato da Reuters Derek Halpenny, head of global markets research presso Mitsubishi UFJ, ha espresso dubbi sui progressi del programma di riforma del fisco che è stato al centro della campagna presidenziale di Trump. Sembra che le divisioni in aula rischino di posticipare di un anno il taglio al 20% dal 35% della corporate tax.
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I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali
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