Mercati emergenti e valute: la view e i rating di Investec AM
Come si comportano le valute dei mercati emergenti? A darne un’analisi dettagliata è il team Emerging Market Fixed Income di Investec AM.
In primo luogo l’analisi fornisce un quadro generale di tali mercati indicando che negli ultimi anni ci sono state significative correzioni. Poi entra nello specifico a vagliare le valute dei singoli mercati. Partendo dal renminbi cinese, gli analisti di Emerging Market Fixed Income di Investec AM, non prevedono un’unica svalutazione.
“Riteniamo invece che le autorità proseguiranno l’attuale linea politica, continuando a combinare una modesta debolezza della valuta e bassi tassi di interesse per garantire la prosecuzione delle condizioni monetarie di alleggerimento. Il conto capitale resta molto più permeabile di quanto i policy maker siano disposti ad ammettere e ciò, con l’accelerazione della crescita della moneta al 14%, potrebbe apportare pressione ai deflussi di capitale”.
Passando alla rupia indonesiana, “restiamo sovrappesati” dice il report.
“La valuta continua a trarre beneficio dai consistenti flussi di investimento dovuti a uno scenario economico discreto e a un’agenda delle riforme soddisfacente. Abbiamo regolato la nostra sovraesposizione durante il trimestre, ritenendo che la valuta continuerà a trarre vantaggio dalla solidità del contesto strutturale”.
In merito al rublo russo, nel mese di gennaio si tenuta una posizione underweight, che si è rivelata positiva poiché la valuta ha raggiunto minimi record con la debolezza dei prezzi del petrolio.
“Il successivo rafforzamento di questi a livelli moderatamente alti ha rappresentato un fattore di sostegno per il rublo e ci ha incoraggiati ad assumere una posizione overweight, soprattutto considerato il tono più aggressivo della banca centrale. Restiamo dunque sovrappesati sul rublo russo rispetto alla posizione underweight adottata sul rand sudafricano”.
Infine il peso colombiano e quello delle Filippine. Per il primo, si prevede che “le dinamiche di sostegno alla domanda e all’offerta di petrolio sorreggeranno il peso colombiano, soprattutto quando le paragoniamo alle valute regionali maggiormente dipendenti dal rame”.
“I prezzi più stabili del petrolio dovrebbero iniziare a guidare la ripresa delle esportazioni durante l’anno. Ciò dovrebbe favorire la contrazione del deficit commerciale del Paese, soprattutto considerando che le importazioni continuano a rallentare rapidamente e che gli effetti negativi di El Nino sulla bilancia commerciale iniziano a diminuire. La valuta dovrebbe anche ricevere sostegno da ulteriori rialzi dei tassi di interesse che, a nostro avviso, il mercato non ha ancora prezzato completamente. Di conseguenza restiamo sovrappesati sulla valuta”.
In merito al peso delle Filippine, “con le elezioni presidenziali ormai concluse, il peso delle Filippine dovrebbe ricevere sostegno, con il calo dei rischi politici e il ritorno dei fondamentali degli investimenti”.
“Il nuovo Presidente ha rilasciato alcuni commenti provocatori durante la campagna elettorale, ma ha adottato un tono più conciliante dal momento della vittoria, e la sua comprovata esperienza nella gestione di Davao City è un fattore positivo per le caute politiche economiche e di business che verranno in seguito adottate. I fondamentali restano un elemento di sostegno, con prospettive di crescita solida durante l’anno (soprattutto se paragonata agli altri Paesi affini della regione) e un modesto avanzo delle partite correnti. La posizione del Paese nei confronti dell’estero dovrebbe essere sostenuta da un’ulteriore normalizzazione delle rimesse dai lavoratori all’estero e dalle entrate provenienti dalle società che operano attraverso l’outsourcing dei processi di business”.
Breaking news
L’apertura di Wall Street è caratterizzata da incertezze, con il Dow Jones che scende dopo il suo record, mentre lo S&P 500 registra un nuovo massimo intraday. Le tensioni derivano dalle dichiarazioni di Trump sui nuovi dazi contro Messico, Canada e Cina. Gli investitori attendono i verbali della Federal Reserve per ulteriori indicazioni sui tassi d’interesse.
WIIT ha recentemente acquistato 5.000 azioni proprie per un valore di 99.600 euro, nell’ambito del suo programma di buyback. Dall’inizio dell’iniziativa, la società ha acquistato un totale di 30.900 azioni, pari allo 0,11% del capitale sociale. Attualmente, WIIT detiene il 6,99% del suo capitale in azioni proprie. Nonostante queste operazioni, il titolo ha registrato un calo dello 0,60% a Piazza Affari, chiudendo a 19,74 euro.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha ridotto i finanziamenti per Intel a 7,86 miliardi di dollari tramite l’U.S. CHIPS and Science Act, rispetto agli 8,5 miliardi inizialmente previsti. Questo supporto mira a potenziare la produzione di semiconduttori e progetti di packaging avanzati in diversi stati americani, sostenendo anche un significativo investimento futuro di Intel nel paese.
LightOn, società francese specializzata in intelligenza artificiale generativa, si quota su Euronext Growth Paris, segnando un primato in Europa. La società ha raccolto 11,9 milioni di euro attraverso un’IPO, con una capitalizzazione di mercato di 62 milioni di euro. I fondi raccolti saranno utilizzati per espandere le vendite e investire nell’innovazione della piattaforma Paradigm, mirando a un impatto trasformativo a livello internazionale.