Mercati: l’invasione dell’Ucraina scatena la volatilità, tre punti da valutare
L’invasione armata russa dell’Ucraina ha scatenato sui mercati una forte volatilità. Alla luce di questo scenario Scott Glasser, chief investment officer e Jeffrey Schulze, investment strategist di ClearBridge Investments, parte del Gruppo Franklin Templeton, hanno messo in evidenza tre elementi chiave da monitorare. Eccoli di seguito riassunti:
- Storicamente, le invasioni militari spingono le piazze finanziarie ai minimi e nelle ultime sedute di borsa la volatilità delle azioni americanenon smette di acuirsi. Sinora i titoli energetici e difensivi, direttamente colpiti dal conflitto russo-ucraino, hanno respinto le pressioni alla vendita.
- Visti gli ulteriori rincari delle materie prime innescati dal conflitto e i conseguenti rischi inflazionistici, la Federal Reserve (Fed) non dovrebbe apportare correzioni importanti ai livelli dei tassi definiti dal mercato.
- L’Europa sta patendo il maggior peso dell’impatto iniziale dell’invasione, con costi energetici più elevati che danneggiano i consumatori e sanzioni a livelli tali da incidere sulla crescita europea e, di riflesso, statunitense. Questi elementi negativi potrebbero indurre la Banca centrale europea (BCE) ad assumere una posizione più conciliante.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.