Migranti, Banca Mondiale: “alimenteranno crescita Eurozona”
NEW YORK (WSI) – “La recente accelerazione del numero di persone che chiedono asilo sta creando sfide importanti sul fronte politico e delle capacità di assorbimento (di quelle persone)”. Così si legge nel rapporto pubblicato ieri dalla Banca Mondiale e intitolato “Global Economic Prospects. Spillovers amid weak growth”.
Creano “preoccupazioni persistenti” riguardanti il basso potenziale di crescita, sia l’alta disoccupazione chee l’ampio debito pubblico, ma – si legge nel report dell’istituto di Washington – possono allievare tali preoccupazioni la mobilità nel lavoro e i fenomeni migratori. Proprio l’aumento delle richieste di asilo “si stima dia sostegno alla crescita complessiva dell’Area euro nel breve termine attraverso l’aumento della spesa pubblica e dei consumi privati”.
“Nel medio termine, il flusso di migranti potrebbe anche aiutare a superare la carenza di forza lavoro disponibile a fronte di un invecchiamento della popolazione (…) l’effetto finale sulla crescita e sulle finanze pubbliche resta altamente incerto e legato alla performance dei migranti nel mercato del lavoro così come alla coerenza delle risposte sul piano politico nazionali e a livello Ue”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.