Ministro Amendola: “Su recovery fund non accetteremo compromessi al ribasso”
“Valuteremo il pacchetto nel suo complesso ma non potremmo accettare compromessi al ribasso, la proposta della Commissione è già un punto di equilibrio tra le diverse visioni europee di come affrontare la crisi. Riteniamo necessario conservare questo equilibrio di base della proposta Next Generation”: è quanto ha affermato il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, in audizione presso le Commissioni riunite Esteri e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato. La posizione espressa da Amendola ricalca appieno la linea già tracciata dallo stesso presidente del Consiglio Conte, secondo il quale l’Italia è pronta a esercitare il suo potere di veto nel caso la proposta del Recovery fund sia pesantemente ridimensionata dalle pressioni dei Paesi frugali.
“L’ultimo Consiglio europeo ha segnato una tappa importante, ha identificato con la piena condivisione di tutti gli Stati membri la necessità e l’urgenza di un piano per la ripresa”, ha aggiunto Amendola, “il pacchetto complessivo proposto è di 1.850 miliardi su 7 anni. Si tratta di un ammontare che i paesi frugali vogliono ridurre ma per noi è una linea rossa, sono cifre che rispondono alle specifiche esigenze”.
“Un bilancio positivo del pacchetto andrà valutato anche alla luce della capacità di spesa e assorbimento di fondi per la ripresa, rispetto agli obblighi e meccanismi di contribuzione e rimborso. In questo senso la centralità dei piani nazionali per la ripresa che gli Stati membri, devono predisporre per accedere alle sovvenzioni, il senso dei piani nazionali è quella di fornire una agenda coerente di riforme e investimenti per i prossimi 4 anni. E’ un approccio improntato non solo a tamponare l’impatto diretto della crisi ma soprattutto sviluppare una visione strategica di sviluppo per l’Ue”.
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