Moody’s: downgrade per l’Arabia Saudita
Moody’s ha abbassato il rating da Aa3 ad A1 sul debito dell’Arabia Saudita, a causa della vitale importanza ricoperta dal petrolio per le finanze dello Stato e dal rallentamento della crescita del Paese.
“I prezzi più bassi del petrolio hanno portato a un deterioramento materiale del profilo di credito in Arabia Saudita”, scrive Moody’s, “Una combinazione di crescita inferiore, livelli di debito più elevati e di inferiori protezioni domestiche ed esterne, lasciano il Regno in una condizione meno buona per superare choc futuri”.
Moody’s non è ancora convinta sugli esiti che potranno avere le riforme annunciate dal principe Mohammed bin Salman: “questi piani sono a un livello iniziale di sviluppo e il loro impatto rimane incerto”. Per l’agenzia di rating il Pil dell’Arabia Saudita crescerà dell’1,2% nel 2016, dal precedente 3,4%.
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La società ha chiuso i primi 9 mesi del 2024 con un utile netto di 3,0 milioni di euro, superiore al risultato dell’intero 2023.
Walmart, il colosso statunitense della vendita al dettaglio, ha riportato un incremento degli utili e delle vendite nel terzo trimestre del 2024, superando le previsioni degli analisti. La società ha anche rivisto al rialzo le stime di crescita per l’esercizio 2025, prevedendo un aumento delle vendite nette consolidate tra il 4,8% e il 5,1%.
Le borse cinesi chiudono in rialzo in attesa della decisione sui tassi di interesse della banca centrale cinese. Shanghai e Shenzhen registrano aumenti significativi, trainati dal settore high-tech.
L’inflazione nell’Eurozona si conferma al 2% su base annua per ottobre 2024, come riportato da Eurostat, con un incremento rispetto al mese precedente. L’inflazione core, che esclude le componenti più volatili, rimane al 2,7%. Nell’intera Unione Europea, l’inflazione annuale sale al 2,3%.
