Moody’s gonfia rating su mutui e patteggia multa con USA
ROMA (WSI) – All’indomani del giudizio di DBRS sul rating dell’Italia, declassato da A a BBB , arrivano puntuali le polemiche sull’affidabilità delle agenzie.
Si inserisce in tale contesto la notizia che Moody’s ha patteggiato con le autorità americane una multa da 864 milioni di dollari per aver alzato il rating di mutui ipotecari molto rischiosi prima del 2008, anno da cui inizio la crisi economica. Un’accusa che l’agenzia Moody’s ha riconosciuto, così come circa un anno fa anche Standard & Poor’s pagando 1 miliardo e mezzo di dollari.
In Italia la procura di Trani ha aperto un fascicolo in merito al declassamento da parte di Fitch e S&P sul rating sovrano italiano in piena recessione, tra il 2011 e il 2012, e sta terminando le requisitorie.
Moody’s ha riconosciuto di non aver seguito i suoi standard di giudizio, vedremo come finirà in Italia il processo di Trani su Standard & Poor’s i fondamentali economici erano più che solidi e stigmatizzando la decisione del ministero dell’Economia e della Presidenza del Consiglio di non costituirsi parte civile.
Queste le parole del capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.