Moody’s: stress liquidità per società europee in aumento
L’Emea Liquidity Stress Index pubblicato dall’agenzia di rating Moody’s ha visto crescere al 23% la quota di società europee il cui rating, a marzo, è “Junk” (“spazzatura”); dato che in un anno è più che raddoppiato, dall’11%. In particolare sono le società del settore energetico, legato ai prezzi di gas, petrolio a faticare di più; i livelli di stress potrebbero crescere ancora durante l’anno se le aziende ad alto rischio incontreranno difficoltà a raccogliere fondi attraverso l’emissione di obbligazioni.
Secondo Tobias Wagner, vice presidente e senior analyst di Moody’s, i problemi di liquidità potrebbero interessare anche altri settori dell’economia. Alessandro Roccati, senior vice president della stessa Moody’s, però sottolinea che “L’esposizione a gas e petrolio delle grosse banche europee è moderata”.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.