Mps, AD Viola: cessione lampo sofferenze, presto “soluzione definitiva”
La banca Mps, che anche ieri ha perso terreno in Borsa nonostante il divieto di vendite allo scoperto deciso dalla Consob, sta “lavorando intensamente per individuare in tempi brevi una soluzione strutturale e definitiva” al problema dei crediti deteriorati in portafoglio. Con una lettera la Bce aveva chiesto che venissero smaltite 10 miliardi di euro di sofferenze entro il 2018.
Lo ha detto l’AD Fabrizio Viola al termine del Cda. Per riuscire nell’opera l’istituto – che secondo il mercato ha due possibilità su tre di fare default – farà affidamento sugli strumenti di mercato – fondo Atlante per esempio – e sulle norme messe in campo dal governo italiano. Il Ceo ha sottolineato che “nel secondo trimestre, l’andamento della gestione caratteristica e l’evoluzione patrimoniale e finanziaria della banca risultano positivi, confermando le tendenze registrate nel primo trimestre”.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.