Mps, bocciata agli stress test, vara maxi piano per rigenerarsi
Mps è già al lavoro per un piano per rafforzare entro novembre la base patrimoniale di circa 5 miliardi di euro e per smaltire, come richiesto dalla Bce, l’intero portafoglio di sofferenze nette, uno dei “cancri” del sistema bancario italiano visto che tocca i 360 miliardi di euro di sofferenze lorde complessive. La cartolarizzazione prevede l’intervento del fondo Atlante che sottoscrivera’ la tranche mezzanine per 1,6 miliardi e l’assegnazione ai soci del Monte Paschi di Siena della tranche junior. Proprio a fine giornata la banca travagliata ha annunciato anche il “deconsolidamento” dal bilancio dell’intero portafoglio di crediti in sofferenza, attraverso la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione.
Secondo quanto riporta un comunicato della banca più antica del mondo, l’operazione avverrà ad un prezzo pari a 9,2 miliardi di euro, il 33% del valore lordo, e con la successiva assegnazione della junior tranche agli azionisti di della banca stessa. Il rafforzamento patrimoniale è assistito da un accordo di pre-underwriting sottoscritto da parte di un consorzio di istituti nazionali e internazionali. Per il governo e il settore bancario italiano in difficoltà evitare un bail-in, ovvero il ricorso a obbligazionisti e correntisti per salvare l’istituto sull’orlo del default, è da evitare, dal momento che il 30% dei bond societari bancari sono in mano a famiglie e risparmiatori.
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