Mps Capital Services: cambio euro/franco svizzero verso 1,20
NEW YORK (WSI) – Gli analisti di MPS Capital Services confermano la view di un cambio EurChf in rialzo nel corso del 2016. “Soprattutto un ulteriore calo del cambio sembra alquanto improbabile il governatore della SNB, Jordan non ha escluso addirittura interventi diretti sul forex al fine di frenare l’apprezzamento della divisa elvetica” scrivono gli esperti in una nota, specificando che “il cambio EurChf potrebbe tornare in prossimità dell’1,20 per la fine dell’anno, livello chiave fino ad inizio 2015 quando fu rimosso dalla SNB, a sorpresa, il floor sul cambio. Abbiamo comunque leggermente rivisto al ribasso le nostre stime in vista di una tendenziale debolezza dell’euro a partire da giugno quando l’eventuale agenda elettorale (possibili elezioni anticipate in Spagna e referendum Brexit) potrebbero mettere leggermente sottopressione la divisa unica”.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.