Mps ci riprova con l’aumento di capitale ma il tempo stringe
Nell’ultimo tentativo di mettere le finanze al sicuro ed evitare la nazionalizzazione, Mps ha lanciato oggi un aumento di capitale da 5 miliardi. L’operazione si dovrà concludere entro fine anno se la banca travagliata vuole salvarsi. Il governo Gentiloni ha già detto di essere pronto a intervenire se l’aumento di capitale dovesse fallire, come è probabile. Si parla di un intervento da 15 miliardi per mettere in sicurezza l’intero settore bancario.
Mps riserverà il 65% dei titoli di nuova emissione agli investitori istituzionali e l’offerta sarà valida fino alle 14 di giovedì. Il resto delle azioni sono riservate invece ai soci azionisti e agli investitori del pubblico retail. Le sottoscrizioni per il nuovo capitale sono accettate fino alle 14 di mercoledì. La forchetta di prezzo è compresa tra 1 e 24,9 euro. Ma gli investitori istituzionali hanno fatto sapere di valutare la banca 0,1 euro.
Oltre all’aumento, Mps ha riaperto anche un’offerta di scambio di bond in azioni: gli investitori che partecipano vedranno convertiti i bond junior in loro possesso in azioni. Nell’ultima offerta di questo tipo gli obbligazionisti avevano accettato di convertire solamente 1 miliardo di euro di bond degli oltre 4 miliardi in circolazione. I titoli non riescono a fare prezzo in Borsa.
Breaking news
Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.