Mps: in coda al Ftse Mib tra dubbi su strategia privatizzazione
Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) arretra del 2,6% a 2,47 euro, registrando la peggior performance tra le big di Piazza Affari. Sul calo influisce l’incertezza degli analisti e degli investitori legata alla mancanza di una chiara strategia per la vendita della partecipazione statale.
Secondo Equita, nel breve termine ogni processo di fusione o acquisizione sarebbe complesso. “Il piazzamento di una quota significativa sul mercato senza l’individuazione di un partner strategico potrebbe comportare un rischio overhang per il titolo”, afferma la nota della Sim.
Il Vice Primo Ministro Antonio Tajani ha dichiarato a Bloomberg che il governo dovrebbe accelerare i suoi sforzi per vendere una quota di controllo in Monte Paschi. Tuttavia, alcuni membri della Lega hanno ribattuto che la vendita di Mps non dovrebbe essere affrettata.
A novembre il governo ha iniettato €1,6 miliardi di nuovi fondi nella banca, nell’ambito di un aumento di capitale da €2,5 miliardi. La vendita dell’intera quota governativa di circa il 64% al prezzo attuale delle azioni porterebbe a incassare più di €2 miliardi, comunque molto meno del totale speso negli anni dallo Stato per il salvataggio.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.