Mps, perdita da oltre 1,5 miliardi nei primi 9 mesi dell’anno
Seduta volatile per il titolo Mps, che reagisce alla pubblicazione dei risultati trimestrali con un rialzo che attualmente è dello 0,27% a 1,11 euro.
Nel terzo trimestre il risultato netto negativo è stato di 451 milioni di euro, “impattato da oneri non operativi per 569 milioni di euro, principalmente relativi ad accantonamenti per rischi legali”, si legge nella nota della banca senese partecipata dallo stato al 68%.
Nel confronto con il trimestre precedente la crescita dei ricavi (+25 milioni di euro) ha beneficiato del recupero delle commissioni nette, in particolare delle commissioni sulla gestione del risparmio, trainate dalla ripresa della normale operatività della rete dopo il periodo di lockdown, e alla ripresa del margine di interesse.
In peggioramento rispetto al trimestre precedente gli altri ricavi della gestione finanziaria, in relazione al minor contributo riveniente dall’operatività di trading e da AXA-MPS.
Nei nove mesi terminati il 30 settembre del 2020, Mps ha registrato una perdita netta da 1,539 miliardi, dato in linea con i rumors circolati nei giorni scorsi.
In calo del 9,3% anche i ricavi, a 2,200 miliardi di euro. Il margine di interesse al 30 settembre 2020 è risultato pari a 979 mln di euro, in flessione del 16,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.
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Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.