MPS: titolo in asta, teorico +6%. Via 2600 posti lavoro e 500 filiali da chiudere
SIENA (WSI) – Via 2600 dipendenti e circa 500 filiali da chiudere: questi i numeri contenuti nel nuovo piano industriale di Mps il cui cda ha convocato per il prossimo 24 novembre l’assemblea che deciderà l’aumento di capitale.
“Il costo del personale scenderà di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019 da circa 1,6 miliardi di euro del 2016 e la riduzione avverrà mediante un turnover naturale e l’attivazione del fondo di solidarietà (…) Si prevede un utile netto a fine piano superiore a 1,1 miliardi di euro, con un rote target superiore all’11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi”.
Intanto l’Icbpi (Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane) ha offerto 520 milioni ad Mps per “la potenziale acquisizione del perimetro di attività riconducibili al business del Merchant Acquiring per un corrispettivo per le sole attività pari a 520 milioni oltre a una proposta di partnership commerciale”.
La fase di rally a livelli record dura ormai da giorni, e ieri le quotazioni sono balzate fino a +31% sull’ indice Ftse Mib di Piazza Affari. All’inizio della sessione a Piazza Affari il titolo non riesce a fare ancora prezzo, rimane in asta di volatilità con un rialzo superiore a +6%, segno che gli investitori accolgono con fiducia il piano dell’AD Marco Morelli.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.