Nasdaq sotto attacco, si conferma l’avvio d’anno shock complice impennata tassi Treasury
La corsa al rialzo dei tassi Treasury fa deragiare nuovamente i titoli tecnologici. Oggi il Nasdaq 100 segna oltre -2%, peggiore tra i maggiori indici azionari di Wall Street. A pagare dazio sono anche le criptovalute che pagano la prospettiva di una Fed più agguerrita nel contrastare l’inflazione. Il bitcoin nel primo pomeriggio è sceso sotto il muro dei 40.000 $ per la prima volta da settembre. Il bitcoin è arrivato a cedere il 6% a $ 39.774, portando la sua perdita quest’anno a circa il 14%. Si tratta dell’inizio d’anno peggiore dal 2012.
Tassi Treasury ai top da inizio 2020
I timori di un’ ulteriore fiammata dell’inflazione e, di conseguenza, di una Fed più aggressiva, stanno portando a una nuova salita dei rendimenti dei Treasury a 10 anni che oggi hanno superato l’1,8% per la prima volta dal gennaio del 2020. Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che la Federal Reserve alzerà i tassi sui fed fund quattro volte quest’anno e inizierà a ridurre il bilancio prima del previsto. I rapidi progressi nel mercato del lavoro statunitense e i segnali da falco arrivati dalle minute del Federal Open Market Committee del 14-15 dicembre suggeriscono una normalizzazione più rapida”, asserisce Goldman Sachs che ai rialzi più previsti a marzo, giugno e settembre adesso ha aggiunto anche un 4° aumento del costo del denaro a dicembre. Relativamente alle non farm payrolls Us di dicembre (+199mila), gli analisti si aspettano una revisione al rialzo del dato così come è successo per quasi tutti i dati mensili nel 2021. Di contro, l’aumento dei salari indica anche una crescente scarsità di manodopera abbinato a una domanda molto forte.
Il Nasdaq era già reduce dalla peggior settimana delle ultime 72 con un ribasso del 4,35%.
Analisi tecnica del Nasdaq 100
Il Nasdaq 100 ha aperto con un gap down e si trova al momento in ribasso del -2,41% a 15.257 punti. Con la seduta di oggi l’indice si è portato al di sotto dell’importante supporto, ora resistenza a 15.600 punti, livello che aveva sorretto i prezzi nei ribassi di fine novembre e fine dicembre 2021. La situazione tecnica si aggravata con la formazione di un triplo massimo con implicazioni ribassiste dopo la congestione tra 15.600 e 16.380 punti. L’indice si è portato al di sotto anche della trendline rialzista costruita da maggio 2020 e confermata a ottobre 2021, fornendo così un forte segnale di debolezza e un potenziale segnale di inversione del trend di breve precedentemente rialzista. I ribassi potranno trovare supporto a 15.100 e in area psicologica a 15.000 punti per poi rimbalzare, oppure proseguire nel ribasso a 14.900 punti, livello dove transita la media mobile a 200 periodi e target più profondo a 14.400 punti.
Breaking news
Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.