Nato, Stoltenberg smentisce Trump: spese difesa al 2, non 4% del Pil
Il vertice Nato ha lasciato molta confusione e poche delle certezze che il presidente Usa, Donald Trump, avrebbe voluto portare a casa. Sugli incrementi delle spese militari degli alleati, infatti, le versioni del presidente Usa e quelle degli alleati restano divergenti. Trump, infatti, aveva dichiarato che un innalzamento della quota di Pil da destinare alla difesa era stata concordata, dal 2 al 4%. Ma è lo stesso segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg a smentirlo sulla Cnn:
“Abbiamo un impegno a spendere il 2% [del Pil]. La cosa importante ora è che dobbiamo investire di più. E la cosa buona è che, proprio a causa di questo messaggio molto chiaro [lanciato dal] presidente Trump in questo incontro, penso che gli alleati ne comprendano la necessità”.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha riaffermato che gli accordi restano gli stessi di quattro anni fa, ovvero di una quota del budget destinata alla difesa del 2 e non del 4%:
“Tutti hanno accettato di aumentare le spese, come concordato nel 2014, e tutti hanno accettato di rispettare gli impegni presi. Abbiamo ribadito una strategia di bilancio credibile che soddisfa i nostri bisogni”.
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Chiusura negativa per le borse europee in scia all’apertura negativa di Wall Street, dopo i dati sul mercato del lavoro americano
Wall Street chiude in ribasso dopo la pausa per commemorare l’ex presidente Jimmy Carter. Il rapporto sull’occupazione di dicembre supera le aspettative, con 256.000 nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione in calo al 4,1%. Gli indici principali, tra cui Dow Jones e Nasdaq, registrano perdite.
Nel mese di dicembre, gli Stati Uniti hanno registrato un incremento occupazionale di 256.000 posti di lavoro, superando le previsioni degli analisti che si aspettavano 155.000 nuovi impieghi. Questo segna il 48esimo mese consecutivo di crescita positiva, con un calo del tasso di disoccupazione al 4,1%.
Il Gruppo Mondadori, tramite Mondadori Libri, ha acquisito il rimanente 25% di A.L.I., portando la sua partecipazione al 100%. L’operazione è stata conclusa esercitando un’opzione call prevista dal contratto del maggio 2022. Il prezzo provvisorio dell’acquisizione è di 12,2 milioni di euro, basato sull’EBITDA medio 2023-2024 e sulla posizione finanziaria netta positiva della società al 31 dicembre 2024.