Netflix paga effetto Russia, perde 200.000 abbonati nel I trim. Titolo crolla di oltre -25%
Tonfo del titolo Netflix, che crolla nelle contrattazioni afterhours di Wall Street di oltre il 25% dopo la diffusione dei risultati di bilancio relativi ai primi tre mesi dell’anno.
La trimestrale ha messo in evidenza la perdita degli abbonati per la prima volta in un decennio, pari a 200.000 abbonati.
Ha pesato l’effetto Russia, dal momento che la sospensione dei servizi nel paese da parte del gruppo, come segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina, si è tradotta in una perdita di 700.000 abbonati.
Escluso questo impatto, il gigante avrebbe assistito a una crescita netta di 500.000 abbonati.
L’utile per azione di Netflix ha fatto meglio delle attese, attestandosi a $3,53 rispetto ai $2,89 stimati dagli analisti che hanno partecipato a un sondaggio di Refinitiv. Il fatturato è stato invece deludente, pari a $7,87 miliardi, rispetto ai $7,93 miliardi attesi.
La perdita degli abbonati, pari per l’appunto a 200.000 unità, si scontra con le previsioni di StreetAccount, pari a un aumento di 2,73 milioni di utenti.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.