Nomura punta sui Btp, comprati titoli del debito italiano prima del referendum
Gli investitori nel mercato obbligazionario e azionario in generale preferiscono in questi giorni mantenere un approccio cauto prima di conoscere l’esito del referendum costituzionale e poter ponderare l’impatto che avrà sul futuro politico, economico e del travagliato settore bancario del paese. Le conseguenze sui mercati non dovrebbero essere così gravi come quella della Brexit, ma nemmeno così positive come quelle delle elezioni Usa.
In caso di vittoria dei No, un calo dei prezzi dei Btp e un corrispettivo balzo dei rendimenti e degli Spread è da mettere in conto. Tuttavia, grazie al sostegno della Bce, che si riunisce quattro giorni dopo l’esito del voto popolare italiano, il calo dovrebbe essere poco duraturo e anzi, c’è chi come il gestore a capo del reddito fisso di Nomura ha comprato titoli del debito italiano. Per la prima volta nel 2016, Dickie Hodges – che gestisce un fondo obbligazionario da 84 milioni di dollari chiamato Global Dynamic Bond Fund, ha rivelato di aver acquistato la settimana scorsa titoli a 7 e 10 anni e future sui Btp decennali. Anche questa settimana ha aumentato l’esposizione ai titoli italiani.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.