Non solo Fmi, la Cina di Xi Jinping avverte Fed, Bce & Co: ‘non alzate i tassi troppo e troppo in fretta’
Non solo l’Fmi: anche il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato nelle ultime ore un avvertimento alle banche centrali di tutto il mondo, invitandole a non alzare troppo velocemente i tassi di interesse.
La scorsa settimana, il Fondo Monetario Internazionale aveva pubblicato un articolo con cui avvertiva che una virata restrittiva brusca della politica monetaria degli Stati Uniti, dunque da parte della Fed di Jerome Powell, o in Europa (Bce o Bank of England) potrebbe provocare turbolenze economiche nelle economie emergenti.
Un alert simile è arrivato nella giornata di oggi dal presidente della Cina Xi Jinping, in occasione di un discorso che ha tenuto in occasione del World Economic Forum 2022, l’evento di Davos che anche quest’anno si tiene in modalità virtuale.
“Le catene globali dell’industria e dell’offerta sono state interrotte. I prezzi delle commodities continuano a salire. L’offerta di energia rimane scarsa. Questi rischi si combinano l’uno con l’altro e aumentano l’incertezza sulla ripresa dell’economia”, ha detto Xi Jinping, lanciando un appello alle economie più importanti del pianeta per invitarle a non affrettarsi ad alzare i tassi troppo e in modo troppo veloce:
“Una svolta a U delle loro politiche monetarie potrebbe avere gravi conseguenze negative”, minacciando a suo avviso “la stabilità finanziaria e l’economia globale, colpendo soprattutto i paesi in via di sviluppo”.
Nell’articolo della scorsa settimana, l’Fmi aveva fatto notare che, a fronte della crescita solida dei paesi avanzati, quella dei mercati emergenti non è stata altrettanto robusta. L’istituzione di Washington ha aggiunto che queste economie fanno fronte anche a “un debito pubblico significativamente più alto”.
La banca centrale cinese People’s Bank of China è andata ieri controcorrente rispetto alle altre istituzioni monetarie mondiali, tagliando i tassi di riferimento sui suoi prestiti a medio termine per la prima volta dall’aprile del 2020, ovvero in quasi due anni, per cercare di far fronte al rallentamento dell’economia.
La PBOC ha annunciato di aver tagliato il tasso sui prestiti di medio termine (MLF) a un anno che eroga ad alcune banche di 10 punti base dal 2,95% al 2,85%.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.