Nuova Zelanda annuncia web tax contro multinazionali digitali
La Nuova Zelanda ha annunciato un aggiornamento delle leggi fiscali inteso a tassare le entrate delle società digitali multinazionali come Google, Facebook e Amazon.
Il primo ministro Jacinda Ardern ha detto che “l’attuale sistema fiscale non è equo nel modo in cui tratta i singoli contribuenti, rispetto alle multinazionali”. In particolare, l’attuale normativa consentirebbe ai giganti del web di non pagare l’imposta sul reddito sui profitti realizzati nel Paese.
Il valore dei servizi digitali transfrontalieri in Nuova Zelanda è stimato in circa 1,86 miliardi di dollari americani. La stima dei ricavi di una tassa sui servizi digitali arriverebbe fino a 54 milioni di dollari, ha detto il ministro delle finanze Grant Robertson.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.