Nyt: Trump ha 650 milioni di dollari di debiti
Il debito complessivo delle società di Donald Trump, candidato repubblicano per la presidenza degli Stati Uniti, arriva a 650 milioni di dollari, oltre il doppio rispetto a quanto da lui pubblicamente dichiarato. Lo rivela un’inchiesta del New York Times secondo la quale la maggioranza di tali debiti sarebbe contratto con banche straniere. Ad esempio, su uno dei più noti palazzi edificati dal magnate, la Trump Tower nella sesta avenue di Manhattan, graverebbe un debito di 950 milioni di dollari in parte finanziato dalla Bank of China. Il Nyt è riuscito a ricostruire l’entità dei debiti di Trump grazie ai documenti inoltrati dal candidato alla Commissione federale per le elezioni, esaminati assieme alla RedVision Systems.
Trump, nonostante le pressioni dei suoi oppositori politici, non ha ancora pubblicato la propria dichiarazione dei redditi, come è ormai consuetudine per i candidati alla Casa Bianca.
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Le borse americane iniziano la giornata in ribasso a causa di dati macroeconomici deludenti e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le aspettative, mentre l’attenzione si sposta sulle scorte di greggio e gas.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.