Occupazione in crescita in Italia per il terzo anno consecutivo
ROMA (WSI) – Sale nel 2016 l’occupazione in Italia registrando ulteriori 293mila unità nel 2016, +1,3% sul 2015. A renderlo noto l’Istat secondo cui questo è il terzo aumento consecutivo e riguarda il lavoro alle dipendenze soprattutto, ed è concentrato tra i dipendenti a tempo indeterminato (+281 mila in confronto a +42 mila quelli a termine).
Per il secondo anno consecutivo cresce il lavoro a tempo pieno (+183 mila; +1,0%); continua ininterrottamente dal 2010 la crescita del tempo parziale, che nel 2016 è quasi esclusivamente di tipo volontario con la conseguente diminuzione dell’incidenza del part time involontario sul totale del lavoro a tempo parziale (62,6%, -1,3 punti).
In leggero calo la stima dei disoccupati, a -21mila unità (-0,7%), dopo circa sette anni di aumento ininterrotto fino al 2014 e il forte calo del 2015. Il tasso di disoccupazione scende così di 0,2 punti (dall’11,9% del 2015 all’11,7 del 2016). A influire il numero delle persone in cerca lavoro da almeno 12 mesi, la cui incidenza passa dal 58,1% del 2015 al 57,3%.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.