Ocse: crescita PIL globale sotto la media
L’economia mondiale si è dimostrata più resistente del previsto nella prima metà del 2023, ma le prospettive di crescita rimangono deboli. Con una politica monetaria sempre più visibile e una ripresa cinese più debole del previsto, la crescita globale nel 2024 dovrebbe essere inferiore a quella del 2023.
Così l’Ocse nell’outlook pubblicato oggi secondo cui la crescita del pil globale rimarrà inferiore alla media nel 2023 e nel 2024, rispettivamente al 3% e al 2,7%, frenata dall’inasprimento della politica macroeconomica necessario per contenere l’inflazione’. Per le economie del G20, le previsioni sono per un +3,1% quest’anno (+0,3%) e un +2,7% (-0,2%) il prossimo.
Mentre l’inflazione complessiva è in calo, l’inflazione di fondo rimane persistente, trainata dal settore dei servizi e da mercati del lavoro ancora relativamente rigidi. I rischi continuano ad essere inclinati al ribasso. L’inflazione potrebbe continuare a rivelarsi più persistente del previsto, con la possibilità di ulteriori perturbazioni dei mercati energetici e alimentari. Un rallentamento più marcato in Cina trascinerebbe ulteriormente la crescita a livello mondiale. Il debito pubblico rimane elevato in molti paesi.
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Chiusura positiva per le borse europee, nel giorno della Bce. A Piazza Affari, Ftse Mib in rialzo dell’1,1% a 35.038 punti
Ad agosto le scorte delle aziende negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,3%, raggiungendo un totale di 2.581,8 miliardi di dollari, secondo il dipartimento del Commercio. Questo aumento è in linea con le previsioni degli economisti. Le vendite, invece, hanno subito una leggera flessione dello 0,2%, mentre il rapporto tra scorte e vendite si è attestato a 1,38 rispetto a 1,36 dell’anno precedente.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che il processo di disinflazione è ben avviato, con tutte le informazioni recenti che indicano un calo. Questa fiducia ha portato alla decisione di un nuovo taglio dei tassi, con ulteriori decisioni previste per dicembre, strettamente basate sui dati.
La Ferrari ha presentato la sua nuova supercar, la F80, con un prezzo base di 3,6 milioni di euro in Italia. Nonostante il costo elevato, tutti i 799 esemplari previsti sono già stati opzionati, con una domanda che supera di 2-3 volte l’offerta.