Ocse, inflazione in lieve calo a dicembre
Secondo il report del 6 febbraio, l’inflazione nei Paesi dell’area Ocse è diminuita del 2,3% a dicembre, contro un 2,4% previsto dagli analisti. Il lieve calo del tasso annuo d’inflazione è stato determinato dai prezzi dell’energia che sono cresciuti a un ritmo più lento a dicembre (6,2%), rispetto a novembre quando l’aumento era stato del 7,8%. L’inflazione annuale nell’area euro, misurata dall’IPCA, è rallentata all’1,4% a dicembre, rispetto all’1,5% di novembre ed è diminuita anche in Canada, nel Regno Unito e negli Stati Uniti (tutti in calo dello 0,1%).
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Le borse cinesi chiudono in rialzo in attesa della decisione sui tassi di interesse della banca centrale cinese. Shanghai e Shenzhen registrano aumenti significativi, trainati dal settore high-tech.
L’inflazione nell’Eurozona si conferma al 2% su base annua per ottobre 2024, come riportato da Eurostat, con un incremento rispetto al mese precedente. L’inflazione core, che esclude le componenti più volatili, rimane al 2,7%. Nell’intera Unione Europea, l’inflazione annuale sale al 2,3%.
La Borsa di Tokyo chiude in rialzo, sostenuta dai titoli del settore bancario e finanziario. Il Nikkei guadagna lo 0,5%, trainato da Sumitomo Mitsui Financial Group e Hachijuni Bank. Le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Bank of Japan alimentano il settore.
Nestle ha abbassato il target di redditività a medio termine e aumenterà gli investimenti pubblicitari per stimolare le vendite.